Napoli, 28 dicembre 2020.
Arpac ha rinnovato i propri incarichi dirigenziali, con una serie di provvedimenti adottati di recente dal direttore generale Stefano Sorvino, nell’ottica di razionalizzare e laddove possibile semplificare l’assetto organizzativo dell’Agenzia, oltre a favorire un’ampia rotazione nei ruoli di responsabilità.
Sono trentotto gli incarichi che sono stati riassegnati, con una rotazione di oltre la metà dei dirigenti delle strutture centrali e periferiche, con un ampio ricambio e rinnovamento tra le risorse interne attualmente disponibili, secondo criteri di competenza, equilibrio e qualificazione specialistica tra le diverse componenti dell’Agenzia, anche con la fusione e l’accorpamento di alcune strutture della Direzione regionale dei Dipartimenti provinciali.
L’assegnazione degli incarichi è stata svolta di intesa con i direttori delle macrostrutture agenziali, in attuazione del nuovo Regolamento di organizzazione dell’Agenzia, approvato nel 2019. Gli incarichi sono stati assegnati ai dirigenti amministrativi e tecnici in servizio, in possesso dei requisiti, ad esito di un’apposita procedura: si è tenuto conto soprattutto delle esigenze operative di un Ente che ha subito, negli ultimi anni, un netto ridimensionamento della dirigenza dovuto in gran parte ai numerosi pensionamenti.
«Il rinnovo degli incarichi dirigenziali», spiega il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «costituisce un importante tassello del più ampio processo, da tempo avviato, di riordino e rifunzionalizzazione dell’assetto agenziale, pur in un’ottica di rigoroso contenimento della spesa a fronte di carichi di lavoro, competenze e responsabilità progressivamente accresciute negli ultimi anni. L’Agenzia ambientale campana sconta storiche lacune, in quanto a dotazione di personale. Al momento proseguiamo con una equilibrata gestione delle professionalità disponibili, che costituiscono un patrimonio di considerevole valore, grazie anche all’esperienza acquisita in questi anni in uno scenario, quello campano, particolarmente impegnativo sul fronte della tutela ambientale. La questione dell’iniezione di nuove risorse, tuttavia, è attuale ed è stata già affrontata negli atti di programmazione, oltre che già avviata nelle modalità al momento praticabili, ad esempio attraverso procedure di mobilità».