Napoli, 2 dicembre 2019.
È stato presentato questa mattina nella Sala Cinese della Reggia di Portici il progetto “Air-Heritage”, unica proposta italiana a vincere il terzo bando europeo “Azioni Urbane Innovative” per un finanziamento di circa 4 milioni di euro. Air-Heritage è il frutto di una sinergia tra il Comune di Portici, Legambiente Campania, Arpac, Enea, il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Terraria srl. Il progetto, in tutte le sue fasi, è stato illustrato dal sindaco, Vincenzo Cuomo, e dai rappresentanti dei sei partner, attraverso il lancio di un video spot che sarà diffuso attraverso il sito internet e i canali social Facebook, Instagram, Twitter e Youtube di Air-Heritage.
Insieme al contributo in video-conferenza delle altre città straniere coinvolte nella sfida “Azioni Urbane Innovative” sono intervenuti anche il direttore del dipartimento di Agraria, Matteo Lorito, il commissario straordinario di Arpac, Luigi Stefano Sorvino, il direttore del centro Enea, Ezio Terzini, con la moderazione della presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato. Tra le proposte di circa 170 amministrazioni locali europee candidate, tra cui circa 60 italiane, quella del Comune di Portici è stata la sola vincitrice a livello nazionale del terzo bando europeo UIA – Urban Innovation Actions. Tra i 22 progetti vincitori in tutti e quattro i settori ci sono quelli di grandi città come Parigi, Amsterdam, Barcellona, Bruxelles e Budapest.
L’obiettivo di Air-Heritage è quello di aumentare la consapevolezza della comunità locale sul tema della qualità dell’aria, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi, a disposizione dei cittadini e delle autorità, per migliorare gli stili di vita e le abitudini di tutti, diventando così un modello per città europee delle stesse dimensioni. Air-Heritage prevede il coinvolgimento attivo degli stessi cittadini nel monitoraggio delle emissioni, grazie a sensori sviluppati da Enea, che è responsabile del coordinamento scientifico del progetto.
I sensori, soprannominati “MONICA” (acronimo di MONItoraggio Cooperativo della qualità dell’Aria), possono essere installati facilmente su biciclette, passeggini e altri mezzi di trasporto. In questo modo gli stessi cittadini possono valutare l’inquinamento atmosferico nel corso dei loro spostamenti quotidiani. Si tratta, in altre parole, di un progetto di “citizen science”. I dati “istantanei” sulla qualità dell’aria raccolti da MONICA saranno integrati con quelli delle centraline fisse Arpac, permettendo la creazione di mappe ad alta risoluzione spaziale e temporale per supportare il decisore politico.
Arpac metterà a disposizione i dati della sua rete di monitoraggio, composta da centraline fisse e laboratori mobili. L’Agenzia inoltre contribuirà allo sviluppo della rete di sensori utilizzata specificamente per il progetto e alla valutazione dei risultati della modellistica sulla qualità dell’aria. Legambiente Campania sulla base dei risultati raccolti coinvolgerà le scuole e i cittadini nella sfida per rendere l’aria più pulita e liberarla dalle emissioni nocive, promuovendo le buone pratiche di rispetto per l’ambiente e la mobilità sostenibile con l’istituzione, ad esempio, dei cosiddetti “Pedibus” per le scuole.
Il dipartimento di Agraria, con la sua esperienza consolidata di studio delle dinamiche ambientali, svilupperà un modello di qualità dell’aria simulando i flussi di traffico e la dispersione degli inquinanti in un sistema applicato alla città di Portici, mentre Terraria Srl, in base ai dati raccolti, renderà disponibile attraverso una piattaforma digitale un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) in grado di indicare un quadro complessivo della città utile a identificare le azioni urbane più efficaci per ridurre l’inquinamento.
«Arpac», ricorda il commissario straordinario Sorvino, «è il soggetto che in Campania ha il ruolo istituzionale di monitorare la qualità dell’aria in maniera continua e sistematica». Sono più di quaranta le centraline collocate stabilmente nei centri urbani della regione, a cui si aggiungono quelle situate nei pressi degli impianti di trattamento di rifiuti e i cinque laboratori mobili utilizzati per campagne straordinarie, ad esempio in occasione di incendi.
«Il sistema di monitoraggio funziona ed è conforme alle norme di settore», commenta il commissario Arpac, «ma occorre esplorare anche la possibilità di integrarlo con la collaborazione di altri soggetti, tra cui gli stessi cittadini. Ecco perché abbiamo aderito con convinzione a questo progetto di monitoraggio cooperativo della qualità dell’aria, che crediamo possa produrre utili risvolti operativi».