Napoli, 9 giugno 2021.
Con l’avvio del monitoraggio della qualità dell’aria nel comune di Monteforte Irpino si approfondisce ulteriormente il quadro conoscitivo delle dinamiche di dispersione degli inquinanti atmosferici nell’hinterland di Avellino. Anche a seguito delle criticità sui livelli di PM10 riscontrate nel 2020 nel capoluogo irpino, l’Agenzia ambientale della Campania ha avviato una serie di iniziative in un’ottica di “area vasta”, per studiare come gli inquinanti si distribuiscono nel comprensorio avellinese.
Oltre al monitoraggio “di routine” effettuato con due stazioni nel centro di Avellino e una stazione situata nei pressi dell’impianto Stir di Pianodardine, nella periferia industriale del capoluogo, nel 2021 l’Agenzia ha avviato finora campagne straordinarie di monitoraggio, effettuate con laboratori mobili, nei comuni di Mercogliano, Atripalda e Monteforte (risultati sul sito dell’Agenzia. Si veda anche mappa in fondo). Sono in programma ulteriori iniziative nei comuni del comprensorio, in collaborazione con le amministrazioni comunali interessate. Stamattina, presso il laboratorio mobile situato nelle adiacenze dell’Istituto comprensivo Aurigemma, si è tenuto alla presenza del sindaco di Monteforte Costantino Giordano un incontro aperto alla stampa per illustrare gli interventi in corso.
«Il laboratorio mobile posizionato a Monteforte», ha spiegato il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «continuerà a operare per diverse settimane, per offrire un quadro dettagliato delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici in quest’area. Ci attendiamo di riscontrare, in questo periodo dell’anno, una mitigazione della presenza di polveri sottili rispetto ai mesi invernali. Occorre ricordare che le criticità relative al particolato atmosferico non sono limitate ad Avellino e alla sua cintura urbana: si riscontrano in altre porzioni della Campania, così come in altre aree del Paese. Tuttavia questo territorio è indubbiamente “osservato speciale” per la sua particolare conformazione geomorfologica “a conca” che appare in grado di frenare la dispersione degli inquinanti atmosferici».
«Il monitoraggio che storicamente effettuiamo con la rete di stazioni presente ad Avellino città», ha sottolineato il dirigente della UOC Reti di monitoraggio e Cemec, Giuseppe Onorati, «è del tutto in linea con le disposizioni vigenti, tuttavia è emersa l’esigenza di approfondire lo studio dell’inquinamento atmosferico conducendo campagne straordinarie nei comuni della cintura urbana del capoluogo. Il laboratorio mobile installato a Monteforte rileva le concentrazioni delle polveri sottili PM10 e PM2.5, così come di diversi gas, tra questi il monossido di carbonio e il biossido di azoto, tipici prodotti di combustione. Il laboratorio è attivo da pochi giorni, per cui è ancora presto per analizzare i risultati, tuttavia le prime misure indicano livelli di polveri sottili lievemente inferiori rispetto a quelli del capoluogo. Attenzione, però: il problema polveri sottili non è limitato ad alcune strade del centro di Avellino, le nostre campagne stanno piuttosto confermando che si tratta di un problema di area vasta, sebbene con importanti variazioni da luogo a luogo e soprattutto nel corso dell’anno. L’inverno è la stagione più critica per il PM10, su cui influiscono in maniera decisiva i riscaldamenti domestici. In passato, tuttavia, abbiamo osservato picchi nelle concentrazioni di PM10 anche a fine estate, in corrispondenza con i periodi di abbruciatura di residui vegetali, picchi che però non sono così elevati come quelli invernali».