Avellino, 12 maggio 2021.
Prosegue la campagna straordinaria di monitoraggio della qualità dell’aria nell’hinterland di Avellino, avviata quest’anno dall’Agenzia ambientale della Campania per approfondire il tema dell’inquinamento atmosferico nel territorio del capoluogo irpino in un’ottica di “area vasta”, esplorando come gli inquinanti atmosferici si distribuiscono nei comuni della cintura urbana. L’Agenzia è storicamente presente nel centro di Avellino con due stazioni di monitoraggio, inoltre una terza stazione dedicata è situata nei pressi dello Stir nell’area industriale di Pianodardine. A inizio marzo l’Arpa Campania ha messo in funzione un laboratorio mobile a Mercogliano, nei pressi del centro sociale Campanello, ora lo stesso laboratorio è in funzione ancora a Mercogliano nei pressi della piscina comunale. Una relazione sui risultati emersi in questo comune è disponibile all’indirizzo https://www.arpacampania.it/web/guest/relazioni-e-report. Si rimanda anche al comunicato diffuso lo scorso 4 maggio, pubblicato sul sito istituzionale.
Stamattina, con la partecipazione del sindaco di Atripalda Giuseppe Spagnuolo, l’Agenzia ha fatto il punto sul monitoraggio straordinario avviato di recente in questo comune. «I laboratori mobili che stiamo dispiegando nell’hinterland avellinese», ha dichiarato il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «integrano le rilevazioni di base, che di per sé costituiscono un sistema di monitoraggio già adeguato agli standard normativi e tecnici in vigore, in grado di garantire una copertura sufficiente e rappresentativa dell’intero territorio. Tuttavia l’attivazione di ulteriori punti di monitoraggio offre nuovi angoli visuali sul fenomeno dell’inquinamento atmosferico nelle principali realtà urbane campane, in modo da fornire spunti ulteriori per l’elaborazione di efficaci politiche di contrasto. E’ ormai un aspetto di cui la comunità scientifica ha preso atto, la necessità di affrontare il problema con politiche di area vasta, anche perché le concentrazioni degli inquinanti non dipendono solo dalle fonti di emissione, ma anche da fattori meteoclimatici e dalla conformazione del territorio, dunque spesso è indispensabile che diverse amministrazioni comunali collaborino per mettere a punto politiche incisive, con il supporto di altri soggetti istituzionali, quali l’Arpac che ha il compito eminentemente tecnico-scientifico di offrire una lettura dei fenomeni in corso».
«Allo stato, su questa campagna in corso ad Atripalda disponiamo solo dei primissimi dati», ha spiegato il dirigente della UOC Reti di monitoraggio e Cemec, Giuseppe Onorati, «è presto per fare valutazioni complessive. Sono disponibili al momento dati sui gas (ad esempio biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene), per le polveri sottili li avremo a breve. Sul biossido di azoto, per legge, il limite orario è 200 microgrammi per metro cubo, il limite annuo è 40 microgrammi per metro cubo (calcolato come media). Al momento non abbiamo riscontrato superamenti del limite orario, però i singoli valori orari oscillano sui 30-60 microgrammi per metro cubo, dunque, se prendiamo a riferimento la media annua, è indubbio che si registra una presenza significativa di biossido di azoto. Si rileva peraltro per questo inquinante un ciclo diurno, con un picco la mattina tra le ore 8-9 e un picco serale, dalle 18 fino anche alle 23. E’ sicuramente ricollegabile alle caratteristiche del sito: è una stazione di fondo, nelle immediate vicinanze non ci sono fonti di emissione, tuttavia il territorio comunale è attraversato da un’importante statale e da un raccordo autostradale. Non si possono ancora trarre conclusioni, ma l’andamento riscontrato potrebbe dipendere dalla presenza di queste arterie stradali».
Sulla scorta delle richieste di diverse amministrazioni comunali, l’Agenzia sta programmando nuove attivazioni di punti di monitoraggio a Monteforte Irpino, Solofra e Grottolella (nella porzione di territorio che ricade nell’area industriale di Pianodardine), compatibilmente con la disponibilità di opportune condizioni logistiche.