Napoli, 9 dicembre 2021.
“Comunità energetiche: motore di innovazione e sviluppo: il ruolo delle professioni tecniche” è il titolo del convegno che si è tenuto stamane al Renaissance Hotel Mediterraneo a Napoli, promosso dal Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati e da Ancitel Energia e Ambiente srl. Si è discusso, tra l’altro, della necessità di coinvolgere le comunità locali nelle grandi trasformazioni implicate nella transizione ecologica, affinché lo sviluppo sostenibile non sia ulteriore fonte di squilibri sociali. Questo, in sintesi, il messaggio consegnato ai presenti dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Tra i relatori del convegno, introdotto dal presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali Giovanni Esposito, anche il direttore generale Arpac Stefano Sorvino.
«Come è noto», ha ricordato l’avv. Sorvino, «le Agenzie ambientali detengono importanti competenze nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione per nuovi impianti e insediamenti produttivi, ovviamente anche nel settore energetico. Il “nocciolo duro” delle politiche ambientali è rappresentato infatti dai poteri di autorizzazione in capo a determinati soggetti pubblici, in particolare gli enti territoriali, a cui corrispondono funzioni di controllo espletate con il supporto di organismi tecnici quali le Arpa, per far sì che i progetti e la loro attuazione siano conformi alle disposizioni di legge e alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni. Tuttavia – ha aggiunto il dg dell’Arpa Campania – in tempi recenti sono emersi nuovi strumenti di concertazione delle strategie di sviluppo sostenibile, e in questa ottica si inquadra il tema importante delle comunità energetiche, che prevedono il necessario coinvolgimento attivo dei cittadini, delle professioni e dei portatori di interesse. In questo senso le Arpa sono pronte a fare la loro parte, ma, con riferimento allo scenario campano, c’è da segnalare uno storico sottodimensionamento delle risorse a disposizione dell’Agenzia, soprattutto in termini di dotazione quantitativa di operatori tecnici, il che rende particolarmente impegnativa la sfida di contribuire alla fase di autorizzazione e di avvio dei progetti, anche in riferimento all’esigenza di essere allo stesso tempo tempestivi e rigorosi».