Napoli, 6 dicembre 2018.
Siglato il protocollo tra l’AdsP del Mar Tirreno Centrale e l’Arpac per una campagna di monitoraggio sulla qualità dell’aria nelle aree demaniali del porto di Napoli. Prosegue con questo atto la collaborazione tra le due istituzioni per assicurare un percorso di miglioramento della sostenibilità del sistema portuale della Campania. Dopo l’avvio del progetto per la elettrificazione della banchina Calata Porta di Massa per i traghetti di Caremar, continua anche l’azione della Adsp per migliorare il contesto ambientale delle operazioni portuali.
Il monitoraggio effettuato da Arpac avrà la durata di due anni e riguarderà le aree dello scalo partenopeo maggiormente sottoposte a rischio inquinamento da parte delle navi ormeggiate. I rilevamenti avverranno tramite un laboratorio mobile e con campionamento di polveri sottili, per le successive determinazioni analitiche.
Al termine dei due anni, che partono a decorrere dalla data di sottoscrizione del protocollo, l’ARPAC presenterà i risultati, oltre che all’AdSP, alla Giunta Regionale della Campania e alla Città Metropolitana. Al termine del primo anno di indagini l’ARPAC trasmetterà una relazione intermedia.
“Ritengo importante aver firmato oggi il protocollo – ha dichiarato Pietro Spirito – perché il nostro impegno è, nelle more dell’attuazione degli interventi già previsti per rendere il nostro scalo più ambientalmente compatibile, verificare in quali zone si concentra – ed a quale grado di intensità – l’inquinamento da polveri sottili. E’ un passo importante, perché il porto è parte integrante della città e per noi è prioritario contribuire alla qualità della vita dei napoletani.”
Il Commissario Arpac, Luigi Stefano Sorvino, ha affermato che: “L’Arpac contribuisce con l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria nel porto di Napoli alla tutela della salute in un’area con importanti flussi turistici. La sinergia tra Enti consentirà di migliorare la conoscenza dello stato ambientale in un’ottica di gestione sostenibile delle grandi infrastrutture. I dati via via acquisiti saranno resi disponibili sui siti istituzionali dell’Agenzia e dell’Autorità”.